Ogni stecca ripetuta due volte è l'inizio di un arrangiamento. (cit. Frank Zappa)
Neanche il tempo di iniziare l'anno e già vengono pubblicati articoli su nuove specie di killifish.
Saranno felici come al solito i miei amici killifisher.
Ex Nothobranchius sp. aff. furzeri "Gorongosa”, ora N. kadleci - foto Marco Vaccari
Ex Nothobranchius sp. aff. furzeri "Gorongosa”, ora N. kadleci - foto Marco Vaccari
Ex Nothobranchius sp. aff. furzeri "Gorongosa”, ora N. kadleci - foto Marco Vaccari
Il pesce in questione è
Nothobranchius kadleci, un annuale scoperto e classificato da
Martin Reichard in Mozambico, dopo una ricerca iniziata nel febbraio del 2008, in cui sono state registrate 12 popolazioni tra le rive del fiume Save e la sponda meridionale dello Zambesi. Simile a
N. furzeri (Jubb 1971), i cui ritrovamenti sono stati effettuati più a sud, si differenzia da esso per la colorazione rossastra di varie zone del corpo e per alcune differenze morfologiche nelle pinne.
Pesce stupendo, non c'è che dire, per l'articolo completo rimando al link su Zootaxa,
qui. Dopo i quattro nuovi esemplari del 2009 è interessante vedere che il primo killi del 2010 è comunque un
Nothobranchius.
Del 2009 invece sono altre due pubblicazioni che ancora non avevo trattato e che colgo l'occasione per fare.
La prima riguarda un altro annuale, si tratta di
Papiliolebias hatinne, scoperto e classificato da M. Azpelicueta, C. Buti e G. García. I ritrovamenti sono stati effettuati nella provincia di Salta, in Argentina, in uno stagno temporaneo a 5 km a nord dal bacino del Río Bermejo.
Si differenzia da
Papiliolebias bitteri, diffuso nel bacino del Río Paraguay, per alcuni trattti morfologici, tra cui alcune differenze nella mascella e nei denti e nel numero delle vertebre e dei raggi.
Un altro bel pesciolino, per leggere un estratto dell'articolo, che è stato pubblicato su
Revue suisse de Zoologie 116, vi rimando
qui.
Aphanius mesopotamicus - foto di Brian W. Coad - fonte wikimedia.org
Il secondo pesce trattato è
Aphanius mesopotamicus, scoperto da
Brian W. Coad, di cui aveva già parlato Fabio nell'ultimo suo post. Riclassificato tramite campioni conservati in museo e senza la raccolta sul campo, ha un areale che va dall'Iran all'Iraq, vicino al Golfo Persico. Le differenze con le specie simili, in particolar modo con
Aphanius sophiae (Heckel, 1849), risiedono principalmente nella morfologia di
A. mesopotamicus e nella sua pigmentazione.
Per consultare l'articolo completo rimando a questo
link.
Insomma, chi ben comincia è a metà dell'opera, la cosa bella è che
N. kadleci probabilmente era già nelle vasche di qualche appassionato da un bel po' di tempo (come quelle di Marco, ndr), con un'altra classificazione. Succede nel mondo dei killifisher, dove la speciazione allopatrica è frequente soprattutto in alcuni generi, e per decenni si classificano intere popolazioni sotto un'unica specie.
Alla prossima!